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venerdì 8 settembre 2023 R.N.O.
Oltre 1.300 specie aliene invasive tra Sicilia e Malta
Illustrati a Catania i risultati del progetto Fast
La Sicilia terra di straordinaria biodiversità ha anche il record di specie aliene invasive in Italia, addirittura oltre 1.300 (oltre 800 specie vegetali, più di 500 specie animali e 25 patogeni vegetali). Metà di quelle registrate sull’intero territorio nazionale. La scoperta giunge dalla Sicilia e dal Sud del Mediterraneo. Questi dati sono il frutto di un lungo studio e di 30 mesi di ricerche nell’ambito di “Fast- Fight Alien Species Transborder”, un progetto realizzato dall’Università di Catania in collaborazione con “Ministry for Agriculture, Fisheries and Animal Rights, Malta”, “University of Malta”, “Città Metropolitana di Catania” e “Libero Consorzio Comunale di Ragusa”, finanziato dal programma Interreg Italia-Malta 2014-2020 call 2/2019, Asse prioritario III. Una collaborazione sinergica tra scienziati ed istituzioni, con una visione filosofica della scienza come dimensione sociale ed etica.
I risultati «hanno condotto alla stesura di schede di approfondimento sulle principali Ias (Invasive alien species) presenti nelle due aree geografiche (93 specie vegetali, 130 animali e 13 fitoplasmi) e di 31 schede su “Ias”a rischio di potenziale introduzione in Sicilia e nell’Arcipelago Maltese. Hanno anche consentito di individuare pathways e veicoli di introduzione e diffusione delle specie aliene con proposte normative sulla loro gestione», spiega Giorgio Sabella, responsabile scientifico del progetto, del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania. Sabella si sofferma anche sull’importanza degli interventi di contenimento. E spiega che «sono stati tanti gli interventi di contenimento, eradicazione e rinaturazione, per un totale di più di 0.5 chilometri quadrati di territorio, a protezione di più di 15 specie target meritevoli di tutela, con contenimento-eradicazione di 12 Ias vegetali all’interno di sette siti delle Rete Natura 2000 di Sicilia e Malta, con documentazione degli interventi tramite la realizzazione di un archivio di foto e video, realizzati con l’utilizzo del drone nelle fasi ante e post operam». La struttura del partenariato «consente di presidiare la qualità e l’efficacia delle soluzioni individuate sia sul piano delle metodologie che degli interventi di coinvolgimento e diffusione delle informazioni agli stakeholder e alla popolazione residente. Un importante aspetto innovativo del progetto - conclude - riguarda lo sviluppo di metodologie innovative e condivise, esportabili nel bacino del Mediterraneo, affiancate da azioni di citizen science».
Fonte: Corriere della Sera del 11 settembre 2023
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