Novità
venerdì 14 maggio 2021 R.N.O. OASI SIMETO
L'OASI DEL SIMETO RITROVA GLI ACQUITRINI
Torneranno gli acquitrini nella riserva naturale Oasi del Simeto, a pochi chilometri da Catania. Proprio intorno alla fattoria trasformata da qualche anno nel centro polifunzionale dell'area protetta, un progetto, ammesso a finanziamento nei giorni scorsi, prevede la ricostituzione di un'area umida di circa 80 ettari. Verranno costruiti dei piccoli argini e verranno realizzate delle canalizzazioni dal vicino torrente Buttaceto, dove - fra l'altro- scarica acqua depurata l'impianto che serve una parte della città di Catania. Tutto questo per favorire la permanenza e la nidificazione dell'avifauna, proprio nella zona in cui invece negli anni trenta del Novecento vennero effettuate grandi bonifiche.
E' uno di quei ricorsi della storia che rende in maniera efficace il segno dei tempi che cambiano: "Questa riserva ha avuto una esistenza difficilissima - racconta il suo direttore Gaetano Torrisi- sin dalla costituzione avvenuta nel 1984 e quindi avere espropriato più di 200 ettari e poter oggi avviare una iniziativa così complessa di ripristino ambientale ci rende particolarmente soddisfatti". Il progetto prevede di impiegare circa un milione e mezzo di euro di fondi europei per aiutare la natura a riappropriarsi di un ambiente di cui era padrona sino alla bonifiche del periodo fascista. Allora si drenò la palude per combattere la malaria e per mettere a dimora la vigna proprio intorno alla masseria oggi utilizzata come centro polifunzionale dell'area protetta, in un'area che non a caso era chiamata Pantano d'Arci.
La ricostituzione degli acquitrini ( per la quale verrà utilizzato periodicamente anche un sistema elettrico di pompaggio) servirà in particolare a favorire la diffusione della nidificazione del pollo sultano: un'altra delle storie positive che hanno contraddistinto l'ultimo decennio della riserva, dopo la re-introduzione del caratteristico rallide avvenuta con esemplari portati dalla Spagna. Per altro verso il direttore dell'Oasi - gestita dall'Area metropolitana di Catania- ricorda la piaga delle oltre 3500 domande di sanatoria edilizia mai definite per abusi commessi entro i confini della riserva. Malgrado ciò oggi il visitatore trova, accedendo dalla statale Catania-Siracusa poco prima del ponte di Primosole, un ampio parcheggio attiguo al centro visite e due attrezzate zone di osservazione degli uccelli, una delle quali è stata realizzata nelle scorse settimane dal WWF grazie ad una donazione concessa dalla multinazionale STMicroelettronics. Inoltre l'ente gestore ha segnalato diversi itinerari, tutti percorribili anche in bici e a cavallo, uno di questi - di oltre 13 chilometri- segue l'attuale argine del fiume Simeto. Tutto ciò aspettando l'atteso progetto di rinaturalizzazione già finanziato.
1
Pagine: