Riserva Naturale Orientata “OASI DEL SIMETO”
INFO
I sentieri e il Centro Polifunzionale "Torre Allegra" sono ordinariamente percorribili e fruibili tutti i giorni dall'alba al tramonto.
COME RAGGIUNGERE IL CENTRO POLIFUNZIONALE DELLA RISERVA
Da Catania percorrendo la Strada Statale 114 per Siracusa, prima del ponte "Primosole" sul Fiume Simeto, al km 108, a sinistra vi è il cancello di ingresso con attiguo parcheggio, dove è possibile lasciare l'auto e da dove iniziano i percorsi, di cui uno arriva al Centro Polifunzionale "Torre Allegra", riferimento dell'area protetta. Le coordinate sono 37.415472, 15.073194 E » Vai alla mappa
Da Catania percorrendo la Strada Statale 114 per Siracusa, prima del ponte "Primosole" sul Fiume Simeto, al km 108, a sinistra vi è il cancello di ingresso con attiguo parcheggio, dove è possibile lasciare l'auto e da dove iniziano i percorsi, di cui uno arriva al Centro Polifunzionale "Torre Allegra", riferimento dell'area protetta. Le coordinate sono
37° 24' 55.7'' N - 15° 04' 23.5'' E
Video
Pollo Sultano... un capolavoro ritrovato
Storia della reintroduzione in Sicilia
Produzione: Provincia Regionale di Catania
Riserva Naturale Orientata "Oasi del Simeto "
da: Acqua, Terra e Fuoco, viaggio nella terra del mito
Produzione: Provincia Regionale di Catania
I valori naturalistici della riserva naturale "Oasi del Simeto" su Rai 3 - Geo del 24 marzo 2023
Servizio
Produzione: Rai 3
Novità - R.N.O. OASI SIMETO
1 - mercoledì 27 settembre 2023
R.N.O.
Didacta Sicilia 2023
Le Riserve Naturali Orientate Oasi del Simeto e Fiume Fiumefreddo saranno presenti, all’interno dello stand del Sistema Regionale delle Aree Naturali Protette, a “Didacta Sicilia 2023”, che si terrà presso il Centro Fieristico di Misterbianco (CT) dal 12 al 14 ottobre, evento interamente dedicato al Sistema Regionale delle Aree Naturali Protette.
Il dettaglio delle attività e delle iniziative offerte è stato pubblicato sul Portale ORBS raggiungibile al seguente link: Portale ORBS Regione Sicilia

#DidactaSicilia2023
#SistemaAreeNaturaliProtetteSicilia
#ParchiRiserveSicilia
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2 - lunedì 11 settembre 2023
R.N.O.
Interreg Italia – Malta - Progetto FAST
Intervento del direttore riserve naturali Dr. Getano Torrisi e del Dr. Umberto Troja
Video
Partner Città Metropolitana di Catania
Ufficio Gestione Riserve Naturali
Evento di chiusura – Venerdì 8 Settembre ore 17
Dipartimento di Scienze Biologiche – Geologiche e Ambientali: Sezione Biologia Animale – UNICT – via Androne 8.
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3 - venerdì 8 settembre 2023
R.N.O.
Oltre 1.300 specie aliene invasive tra Sicilia e Malta
Illustrati a Catania i risultati del progetto Fast
La Sicilia terra di straordinaria biodiversità ha anche il record di specie aliene invasive in Italia, addirittura oltre 1.300 (oltre 800 specie vegetali, più di 500 specie animali e 25 patogeni vegetali). Metà di quelle registrate sull’intero territorio nazionale. La scoperta giunge dalla Sicilia e dal Sud del Mediterraneo. Questi dati sono il frutto di un lungo studio e di 30 mesi di ricerche nell’ambito di “Fast- Fight Alien Species Transborder”, un progetto realizzato dall’Università di Catania in collaborazione con “Ministry for Agriculture, Fisheries and Animal Rights, Malta”, “University of Malta”, “Città Metropolitana di Catania” e “Libero Consorzio Comunale di Ragusa”, finanziato dal programma Interreg Italia-Malta 2014-2020 call 2/2019, Asse prioritario III. Una collaborazione sinergica tra scienziati ed istituzioni, con una visione filosofica della scienza come dimensione sociale ed etica.
I risultati «hanno condotto alla stesura di schede di approfondimento sulle principali Ias (Invasive alien species) presenti nelle due aree geografiche (93 specie vegetali, 130 animali e 13 fitoplasmi) e di 31 schede su “Ias”a rischio di potenziale introduzione in Sicilia e nell’Arcipelago Maltese. Hanno anche consentito di individuare pathways e veicoli di introduzione e diffusione delle specie aliene con proposte normative sulla loro gestione», spiega Giorgio Sabella, responsabile scientifico del progetto, del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania. Sabella si sofferma anche sull’importanza degli interventi di contenimento. E spiega che «sono stati tanti gli interventi di contenimento, eradicazione e rinaturazione, per un totale di più di 0.5 chilometri quadrati di territorio, a protezione di più di 15 specie target meritevoli di tutela, con contenimento-eradicazione di 12 Ias vegetali all’interno di sette siti delle Rete Natura 2000 di Sicilia e Malta, con documentazione degli interventi tramite la realizzazione di un archivio di foto e video, realizzati con l’utilizzo del drone nelle fasi ante e post operam». La struttura del partenariato «consente di presidiare la qualità e l’efficacia delle soluzioni individuate sia sul piano delle metodologie che degli interventi di coinvolgimento e diffusione delle informazioni agli stakeholder e alla popolazione residente. Un importante aspetto innovativo del progetto - conclude - riguarda lo sviluppo di metodologie innovative e condivise, esportabili nel bacino del Mediterraneo, affiancate da azioni di citizen science».
Fonte: Corriere della Sera del 11 settembre 2023

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4 - venerdì 1 settembre 2023
R.N.O.
''Iterreg Italia - Malta progetto FAS''
Evento di chiusura ''FAST FIGHT ALIEN SPECIES TRANSBORDER'' Città Metropolitana di Catania partner
Nell'ambito del Programma INTERREG V-A ITALIA-MALTA 2014-2020, giorno 8 settembre 2023 alle ore 17:00, presso l'Aula Clementi del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali - sezione Biologia Animale - via Androne 81 - si svolgerà l'evento di chiusura del progetto FAST, durante il quale saranno illustrati i risultati del progetto.

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5 - lunedì 21 agosto 2023
R.N.O. OASI SIMETO
Il granchio blu, specie aliena invasiva, presente anche nella Riserva Naturale ''Oasi del Simeto"
TGR SICILIA del 21 agosto 2023
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Produzione: RAI TGR SICILIA
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6 - martedì 15 agosto 2023
R.N.O. OASI SIMETO
La riserva naturale "Oasi del Simeto" ritorna sui media anche per le sue peculiarità naturalistiche
Nel rifugio delle tartarughe strappato alla speculazione
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7 - lunedì 10 luglio 2023
R.N.O.
Progetto Interreg Italia - Malta FAST Fight Alien Species Transborder
Ci stiamo preparando per il gran finale del progetto ma per ora non possiamo svelare nulla, nel frattempo però abbiamo pensato di ripercorrere le tappe fondamentali di questo entusiasmante percorso.
È giusto quindi iniziare dal principio: il 16 aprile 2021 si è svolto un grande incontro online (causa emergenza pandemica) con oltre 160 partecipanti, per il lancio e la presentazione del progetto FAST, durante il quale hanno parteciperanno numerose Autorità e sono stati illustrati il contesto, le finalità e gli obiettivi del progetto.
#InterregFAST #Unict #DSBGA #ProgettoFAST #MuZoo



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8 - venerdì 21 aprile 2023
R.N.O.
Ecomed
La Città Metropolitana di Catania, Ente Gestore delle riserve naturali "Oasi del Simeto" e "Fiume Fiumefreddo" è presente all'interno dello stand sulle aree protette siciliane dell'Assessorato regionale T.A. nell'ambito di Ecomed - Catania 19 - 21 Aprile





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9 - giovedì 20 aprile 2023
R.N.O. OASI SIMETO
OASI DEL SIMETO
Un patrimonio naturalistico dalla difficile tutela
RAI 3 TRG Sicilia del 20/04/2023 in occasione della giornata della terra.
Video
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Produzione: RAI 3 TGR SICILIA
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10 - martedì 14 marzo 2023
R.N.O. OASI SIMETO
L'OASI DEL SIMETO
in onda a GEO, Rai Tre, il 24 marzo 2023
Il Simeto è il fiume più importante della Sicilia. Alimentato dalle nevi dell’Etna e dalle piogge soprattutto autunnali, nasce nel nord dell’ isola, va serpeggiando scavandosi il suo percorso attraverso le colate di lava del grande vulcano e attraverso le campagne arse dal sole, e finisce per sfociare a sud di Catania, con una bellissima foce circondata da acquitrini e paludi. La foce del Simeto è il cuore della Riserva Naturale Oasi del Simeto, la prima riserva naturale istituita in Sicilia. È da questa Oasi che è partito l’impegno dei naturalisti e ambientalisti siciliani per conservare quanto di bello, soprattutto in termini di specie animali e vegetali, l’isola riesce ad offrire. Una foce dove sostano gli uccelli migratori, osservati dal nostro naturalista Francesco Petretti, seguito dalla troupe di Geo diretta da Francesca Catarci.
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11 - martedì 7 marzo 2023
R.N.O. OASI SIMETO
La riserva assediata
Servizio trasmesso nei notiziari di Antenna Sicilia e Telecolor di mercoledì 1 marzo 2023. Considerazioni su passato presente e futuro della Riserva Naturale ''Oasi del Simeto'' e del suo fiume.
Video
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Produzione: Antenna Sicilia e Telecolor
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12 - martedì 20 dicembre 2022
R.N.O.
WORKSHOP SU INTERVENTI DI CONTENIMENTO/ERADICAZIONE DI SPECIE ALIENE INVASIVE PROGETTO INTERREG ITALIA-MALTA FAST
Si è svolto Venerdì 2 Dicembre 2022 a Ragusa, presso la sala conferenze del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, un evento intermedio del progetto Interreg Italia-Malta denominato “Fast” - Fight Alien Specie Transborder- sullo stato degli interventi di contenimento e di eradicazione di specie aliene invasive nelle arre protette maltesi e nelle riserve naturali gestite dalla Città Metropolitana di Catania e dal Libero Consorzio Comunale di Ragusa.
Il progetto Fight Alien Specie Transborder si inserisce nel quadro della strategia dell'Unione Europea rivolta al contrasto della perdita della biodiversità e del degrado degli ecosistemi, nonché al loro possibile ripristino all’interno del territorio dell’Unione.
Catalogazione, classificazione dei livelli di invasività, progettazione e realizzazione di protocolli di intervento per il contenimento e/o l'eradicazione di tali specie.
In rappresentanza dei vari partners si sono succeduti, nei loro interventi, ricercatori, funzionari e professori dell'Università di Catania (Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali), dell'Università di Malta (Institute of Earth System - Division of Rural Sciences and Food Systems), del Governo di Malta (Ministry for Agriculture, Fisheries, Food and Animal Rights), della Città Metropolitana di Catania e del Libero Consorzio Comunale di Ragusa.
In rappresentanza della Città Metropolitana di Catania, il direttore delle riserve naturali Dott. Agr. Gaetano Torrisi e, di seguito, il funzionario agronomo Dott. Umberto Troja, hanno illustrato le metodologie applicate negli interventi programmati ed eseguiti rispettivamente presso la riserva naturale orientata “Oasi del Simeto” e presso la riserva naturale orientata “Fiume Fiumefreddo”. In particolare l’area di intervento nell’Oasi del Simeto, estesa circa un ettaro, ha interessato l’eradicazione/contenimento delle seguenti specie: Fico degli ottentotti (Carpobrotus acinaciformis), Penniseto allungato (Pennisetum setaceum), Fico d’India (Opuntia ficus indica), Tabacco glauco (Nicotiana glauca), Ricino (Ricinus communis), Acacia saligna (Acacia saligna), Agave americana (Agave americana), Washintonia (Washintonia filifera), Yucca (Yucca gloriosa); mentre per la Riserva del Fiumefreddo l’area di intervento, estesa circa 2000 mq, ha interessato il Bamboo (Phyllostachis aurea).
A completamento dei citati interventi si è comunicato che sono in corso piantumazioni, quale restauro delle aree, essenze tipiche di Tamerici (Tamerix africana e T. gallica) e di Ginepro coccolone (Juniperus oxycedrus) nella Riserva del Simeto e piante di Pioppo bianco (Populus alba) e Salice bianco (Salix alba) a Fiumefreddo. Interventi tutti che contribuiscono alla conoscenza della realizzazione di buone pratiche.
Foto degli interventi



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13 - lunedì 3 ottobre 2022
R.N.O. OASI SIMETO
La riserva naturale orientata Oasi del Simeto su linea Verde start di sabato 1 ottobre Rai1
raiplay.it - Linea Verde - Start - Sabato 01 ottobre 2022
linea Verde start di sabato 3 settembre Rai 1
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Produzione: RAI 1 - START- LINEA VERDE del 01/10/2022
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14 - sabato 17 settembre 2022
R.N.O. OASI SIMETO
Giornata di fuoco all'Oasi del Simeto
Alimentati da un forte vento di libeccio e favoriti dalle alte temperature diversi roghi hanno interessato buona parte dell'area protetta rasentando in qualche caso le aree abitate del villaggio Jonio.
L’intervento di mezzi della Forestale e dei Vigili del Fuoco da terra e dall’aria ha fortunatamente evitato danni alle persone, solo alcuni intossicati dal fumo prontamente soccorsi ed atri evacuati per lo scoppio di alcune bombole di gas.
Il Dott. Gaetano Torrisi, direttore della riserva, denuncia l’ennesimo sfregio ad aree di notevole valore naturalistico, dove in delicati habitat vivono numerose specie di volatili e stazionano importanti migratori.
Sono atti criminali per i quali non si può restare silenti, occorre denunciare ed oltremodo sensibilizzare residenti e visitatori a comunicare prontamente attraverso il numero di emergenza 112 l’insorgenza di roghi.
Una lotta combattuta giornalmente per mantenere e tramandare alle nuove generazioni un luogo di natura e cultura quale è la RNO Oasi del Simeto.
L'Oasi violata - Intervista al Direttore
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Produzione: RAI - Servizio Tg3 del 17/09/2022
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15 - mercoledì 20 luglio 2022
R.N.O. OASI SIMETO
Scoperti dal Wwf due nidi di ''Caretta caretta'' Mamma tartaruga ha deposto nell'0asi del Simeto
Se tutto andrà bene fra meno due mesi, sulle spiagge dell'Oasi del Simeto sbucheranno due nidiate di Caretta caretta.

A garantire che tutto ciò accada nel rispetto dei tempi della natura i volontari del Wwf Sicilia nord orientale che hanno individuato due "nidi" il primo a San Francesco La Rena a nord del Simeto e il secondo a sud della foce del Benante e quindi a sud del Simeto. La scoperta è avvenuta l'altroieri ad opera della "pattuglia" del Wwf (in questo caso Antonio, Liliana, Andrea e Barbara) che controlla ogni giorno all'alba il litorale catanese alla ricerca di tracce di tartaruga.
Così, dopo l'ispezione dei nidi da parte della referenze del progetto in Sicilia, la biologa Oleana Prato, le rispettive aree sono state segnalate. Recintate e messe in sicurezza. Adesso questi nidi saranno sorvegliati fino alla schiusa delle uova, un servizio che, come di consueto, viene svolto assieme agli addetti alla vigilanza della riserva naturale "Oasi del Simeto".
«La riserva naturale "Oasi del Simeto" con i sui 9 chilometri di spiaggia resta una delle mete preferite dalla Caretta caretta - ricorda il direttore dell'Oasi, Gaetano Torrisi -. Questa specie "bandiera", oramai presente nell'immaginario collettivo, ha un'importanza strategica nella conservazione in generale della natura ed in particolare delle specie vegetali ed animali presenti negli habitat di spiaggia, dunali e retrodunali oltre che per la salvaguardia dei paesaggi naturali. Noi siamo felici della collaborazione con il mondo del volontariato ambientalista. Lavoriamo da anni con il Wwf Sicilia Orientale, perseguendo gli stessi obiettivi».
Principali "imputate" per la morte delle tartarughe. Le reti fantasma dei pescherecci che intercettano le Caretta caretta proprio nel momento in cui si avvicinano alla terraferma per deporre le uova. A ciò si aggiungono l'antropizzazione delle spiagge e la pratica illegale di scorrazzare con moto. Quad e fuoristrada sulle spiagge, cosa che crea gravi danni non solo ai nidi delle tartarughe ma anche a tutta l'avifauna della zona.
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16 - mercoledì 6 luglio 2022
R.N.O.
Progetto Interreg Italia-Malta FAST - Fight Alien Species Tansborder
Evento intermedio presso l'Università di Malta

Che successo!
Venerdì 1 Luglio 2022 le varie parti interessate al progetto FAST – responsabili politici, accademici, rappresentanti di ONG, studenti e persino insegnanti di scuola – si sono riunite di nuovo durante un evento intermedio, svoltosi sotto l'egida dell'Università di Malta, durante il quale sono stati presentati e discussi numerosi risultati del progetto. Questi includevano discussioni a distanza, sondaggi con i droni e campagne innovative di scienza dei cittadini!
Oltre a rafforzare ulteriormente un atteggiamento di collaborazione internazionale su questioni importanti come le specie aliene invasive, tali eventi servono anche ad ispirare i singoli collaboratori a portare avanti il progetto!
Per la Città Metropolitana di Catania il Dott. Agronomo Gaetano Torrisi nella qualità di direttore delle riserve naturali ha portato i saluti del Commissario Straordinario Dott. Federico Portoghese ed ha illustrato le peculiarità delle due aree protette in questione, l'Oasi del Simeto e il Fiume Fiumedreddo, mentre il Dr. Agronomo Umberto Troja ha presentato gli aspetti tecnico-scientifici relativamente agli interventi di campo che prossimamente si effettueranno al fine di contenere e/o eradicare specie aliene e rinaturalizzare le aree in questione.
Grazie ancora a tutti coloro che sono riusciti a partecipare!
Institute of Earth Systems - University of Malta; University of Malta; Interreg Europe; Università degli Studi di Catania; Città Metropolitana di Catania; Libero Consorzio Comunale di Ragusa; Agrikoltura
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17 - martedì 5 luglio 2022
R.N.O. OASI SIMETO
DUE INDAGATI DALLA POLIZIA E DAL PERSONALE DELLE RISERVE NATURALI
Rimuovono i sigilli per costruire un immobile e una piscina abusivi nell'Oasi del Simeto
La struttura era stata già sequestrata 3 anni fa.
Trovati anche rifiuti pericolosi.
Due persone indagate in stato di libertà dalla Polizia all'Oasi del Simeto. I reati contestati sono violazione dei sigilli, abuso edilizio, deterioramento dell'habitat naturale e gestione e raccolta illegale di rifiuti speciali.
L'altro ieri agenti del Commissariato Librino e operatori addetti alle riserve naturali hanno effettuato controlli mirati alla tutela del sito protetto dell'Oasi del Simeto. Nella circostanza, è stata effettuata un'ispezione in un sito in cui la Polizia e il personale delle riserve naturali già negli anni 2019 e 2020 avevano ripetutamente contestato a una persona la realizzazione di opere abusive, volte all'edificazione di un immobile senza concessione. In tale occasione la struttura illegale venne sequestrata.
Venerdì è stato appurato che i sigilli messi in occasione del rilevamento dei precedenti abusi erano stati rimossi e, non curandosi della normativa di riferimento, erano stati completati e ampliati, ancora una volta senza alcuna concessione edilizia, due manufatti abusivi, recintando altresì un lotto di terreno con una piscina annessa.
Non solo, in questo lotto pari a 600 metri quadri circa, gli occupanti avevano cementificato 400 metri di terreno dov'erano accatastati cumuli di rifiuti che potevano rappresentare un potenziale danno per l'ambiente.
Gli occupanti dell'edificio abusivo, uno dei quali pluripregiudicato ed entrambi appartenenti a un nucleo familiare che percepisce il reddito di cittadinanza, sono stati indagati e l'intera area è stata nuovamente sottoposta a sequestro penale.
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18 - sabato 21 maggio 2022
R.N.O. OASI SIMETO
Una domenica speciale per la ''biodiversità'' all'Oasi del Simeto
Una domenica nella natura per conoscere flora e fauna dell'Oasi del Simeto in occasione della Giornata mondiale della biodiversità proclamata dall'Onu

Anche quest'anno l'Oasi del Simeto celebra la "Giornata mondiale della biodiversità”, proclamata il 22 maggio dall'ONU, preparandosi si ad accogliere un maggior numero di visitatori, che potranno passare una piacevole domenica nella natura e conoscere gli ambienti, gli animali e le piante della riserva naturale orientata, gestita dalla Città metropolitana di Catania. Sarà l'occasione per conoscere un patrimonio naturalistico e ambientale di grande valore, da tutelare e preservare assolutamente. Un notevole numero di vegetali ed animali, esempio eclatante di biodiversità, sono presenti nelI'Oasi del Simeto, il cui ingresso è al chilometro 108 della Strada statale 114, all'altezza del Centro polifunzionale "Torre Allegra".
Dall’ingresso si snodano diversi sentieri, che conducono vicino la spiaggia e alla foce del fiume, dove acqua dolce ed acqua salata si uniscono creando un habitat del tutto particolare, che favorisce la presenza di diverse specie animali. I tabelloni didattici installati lungo il percorso illustrano le caratteristiche delle specie rare. Leggendoli si apprende tanto - e questa è anche l'opportunità della giornata di domani - e si prende coscienza che la biodiversità è fragile, mentre la minaccia del cambiamento climatico è sempre più incombente a causa dell'incremento della concentrazione di gas serra, dell'aumento della temperatura e del livello del mare, dell'acidificazione degli oceani. Tutte condizioni che minacciano un habitat prezioso e fragile, e le specie che in esso vivono. Proprio allo scopo di aumentare la consapevolezza dei problemi legati alla biodiversità, quest'anno la "Giornata mondiale" è dedicata al tema "Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”, con focus sulle carenze alimentari, catastrofiche a livello mondiale a causa della siccità e delle attuali condizioni geo-politiche.
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19 - mercoledì 18 maggio 2022
R.N.O.
Giornata Mondiale per la Biodiversità
Le Nazioni Unite hanno proclamato il 22 Maggio "Giornata Mondiale per la Biodiversità".

Anche per tale occasione la Riserva Naturale Orientata "Oasi del Simeto", gestita dalla Città Metropolitana di Catania, restera' aperta ai visitatori e fruibilie, come tutti i giorni comprese le domeniche, dall'alba al tramonto.
Dal parcheggio d'ingresso, posto sulla ex SS114 al km 108,2,che porta al Centro Polifunzionale "Torre Allegra" si snodano diversi sentieri, appositamente segnalati e con presenza di apposite bacheche informative sui valori nauralistici.
Sentieri tutti fruibili sia a piedi che in bici, senza particolari difficoltà, seguendo le indicazioni generali di sicurezza e di coportamento riportate anche sul sito che su appositi pieghevoli informativi.
Allo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi legati alla biodiversità, quest'anno la Giornata Internazionale della Biodiversità è dedicata al tema "Il nostro cibo, la nostra salute e la nostra biodiversità”.
Lo scopo è di evidenziare l'importanza della biodiversità per tutte le persone del pianeta l'impatto che la mancanza di tutela della natura può avere sulla sicurezza alimentare e sulla salute umana, le azioni che tutti noi possiamo e dobbiamo fare, ogni giorno dell'anno, per conservare, ripristinare e condividere equamente la natura e la miriade di benefici che fornisce agli esseri umani.L'attuale sistema alimentare mondiale è sempre più danneggiato. Miliardi di persone non hanno accesso a un'alimentazione corretta.
Circa un terzo di ciò che viene prodotto per il consumo umano diretto diviene rifiuto. Se si considera l’intero sistema alimentare lo spreco è di circa il 50% delle calorie prodotte. I modi in cui coltiviamo, trasformiamo, trasportiamo, consumiamo e sprechiamo cibo sono le principali cause dell’attuale allarmante perdita di biodiversità, contribuendo anche al cambiamento climatico.
Dobbiamo agire rapidamente per invertire queste tendenze e promuovere il "cambiamento trasformativo". Le soluzioni esistono come pure le politiche. Arrestando le pratiche dannose per l'ambiente, diversificando i nostri sistemi alimentari e promuovendo modelli di produzione e consumo più sostenibili, migliorando le diete e la salute riproduttiva, possiamo migliorare anche la salute globale, aumentare la sicurezza alimentare e rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici.
Ci sono molte cose che ognuno di noi può fare per conservare e utilizzare in modo sostenibile la biodiversità, fondamento per il nostro cibo e la nostra salute e per il benessere di tutti, quali per esempio:
- ridurre il consumo di carne
- acquistare e mangiare alimenti stagionali
- acquistare cibi locali
- ridurre lo spreco di cibo
- compostare gli avanzi di cibo
- ridurre gli imballaggi alimentari utilizzando sacchetti riutilizzabili o contenitori di vetro riutilizzabili
- evitare plastiche monouso (cannucce di plastica, tazze per il caffè, posate di plastica, contenitori o bottiglie di plastica per l’acqua, ecc.)
- promuovere la biodiversità locale e indigena (razze e varietà) per cibo e nutrizione. (Tratto da ISPRA)
Buona "Giornata Mondiale della Biodiversità"
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20 - lunedì 14 marzo 2022
R.N.O. OASI SIMETO
Oasi del Simeto, dopo gli incendi estivi 500 mila euro per la riforestazione
I roghi del luglio scorso hanno devastato circa cento ettari nella zona protetta alle porte di Catania. A breve il bando per il recupero di dieci ettari, più avanti progetto per altri 80. Malgrado le criticità la riserva resta pienamente fruibile per i cittadini, dice il direttore Gaetano Torrisi

È ancora negli occhi e nella mente dei catanesi il devastante incendio del 30 luglio 2021 che, in un passaggio meteorologico “luciferino”, infierì in diverse zone dell’area sud di Catania. Ne venne coinvolta anche la Riserva naturale orientata “Oasi del Simeto”, ambiente umido vasto circa duemila ettari che si trova alla foce del principale fiume siciliano, luogo ideale per l’avifauna stanziale e per la sosta degli uccelli migratori lungo la rotta Africa – Nord Europa e viceversa. Quel rogo distrusse circa cento ettari di vegetazione e causò la perdita di una consistente parte della fauna e dell’avifauna presente. A sei mesi da quel terribile fatto, il ministero per la Transizione ecologica, tramite un bando, ha finanziato un progetto di cinquecentomila euro della Città metropolitana di Catania, ente gestore della riserva, che prevede la “riforestazione per rigenerazione e tutela ambientale” di circa 10 ettari in zona “B”, ricadenti in contrada “Torre Allegra” in cui si trova il centro polifunzionale della riserva, punto d’inizio dei sentieri di visita e luogo in cui si svolge l’attività di divulgazione in larga misura rivolta alle scuole. I lavori, che verranno aggiudicati tramite bando di gara, riguardano un’area attualmente a vegetazione spontanea erbacea e prevedono la messa a dimora di essenze autoctone sia arboree, sia arbustive, nonché la sistemazione di alcuni luoghi dedicati ai visitatori e la posa di nidi per la sosta e l’incremento delle specie passeriformi.
Progetto per ulteriori 80 ettari
“Sotto l’aspetto degli incendi, lo scorso anno è stato un anno eccezionale e non soltanto per l’Oasi del Simeto, ma per tutta la Sicilia – dichiara Gaetano Torrisi, direttore della Riserva Naturale Orientata “Oasi del Simeto –. È difficile riuscire a controllare da terra le fiamme che provengono e si propagano nell’area protetta da aree esterne, soprattutto in una giornata particolarmente afosa e con forte vento come quella del 30 luglio, nella quale Catania e l’intera isola erano assediate dal fuoco. In questo contesto si è data priorità con i mezzi aerei alle zone abitate”. Il progetto finanziato dal ministero non è il solo che riguarda la riforestazione dell’Oasi del Simeto. Un’altra azione, in tempi successivi, riguarderà un’area di 80 ettari ed è volta ad incrementare le specie stanziali e migratorie, favorire la vegetazione, migliorare l’habitat naturale e contenere le specie aliene. Interventi quanto mai necessari in una riserva costretta al contatto ravvicinato con l’uomo a causa dell’eccessiva antropizzazione che ne influenza la vita.
Assediata da case abusive
Se il concetto di riserva racchiude in sé il significato di ambiente naturale integro, l’Oasi del Simeto rappresenta un’anomalia poiché gli ambienti protetti si trovano a ridosso di villaggi e insediamenti nati abusivamente a pochi passi dal mare come case per le vacanze estive, in parte oggi trasformate in prime case. Le esigenze della riserva e quelle di residenti e villeggianti a volte sono inconciliabili e, alla luce dei fatti, gli incendi rappresentano soltanto uno dei problemi che affligge l’area protetta. La realtà parla di quindici villaggi e di 3.500 richieste di sanatoria edilizia. L’ente gestore, la Città metropolitana di Catania, galleggia praticamente in un limbo, sia per la riforma incompiuta delle ex province, sia per i ripetuti commissariamenti a causa della sospensione di Salvo Pogliese dalla carica di sindaco del capoluogo e, conseguentemente, di sindaco metropolitano. Una situazione difficile nella quale il personale opera al meglio con le risorse a disposizione.
Risorse limitate ma fruizione ricca
“La Città metropolitana deve fare i conti con la spending review che ha limitato le risorse anche per la sorveglianza delle riserve naturali e in questo contesto diviene difficile operare sempre con efficacia, anche se noi continuiamo a lavorare nonostante il personale ridotto in forza alla riserva e alla vigilanza – aggiunge Torrisi –. Per la prevenzione e la lotta agli incendi ospitiamo il servizio antincendio del Corpo forestale, mentre nella quotidianità collaboriamo con diverse associazioni. Negli ultimi anni la situazione all’Oasi del Simeto è nettamente migliorata e questo è sotto gli occhi di tutti: oggi possiamo contare su un centro polifunzionale sempre aperto, su una rete di sentieri percorribili a piedi e in bici, fruibile tutti i giorni dall’alba al tramonto e supportata da tabellonistica. Ma l’Oasi del Simeto deve confrontarsi con il contesto in cui si trova e che, con i quindici villaggi e con le migliaia di richieste di sanatoria ancora pendenti, è una sorta di città nella città in cui gli illeciti, nonostante vengano contrastati per quanto possibile, sono ancora frequenti”.
Costanti minacce per la biodiversità
Agli incendi e ai problemi antropici, si aggiunge una moltitudine di piccoli abusi che rappresenta una minaccia per la biodiversità: fuoristrada che scorrazzano lungo il sistema dunale, pascolo abusivo, immondizia a ridosso dell’area protetta. Molto spesso a denunciare gli abusi sono gli ambientalisti. “Le associazioni ambientaliste sono chiamate a dare un proprio fattivo contributo e, nel caso di segnalazioni di trasgressioni, ritengo che non sia sufficiente che i rappresentanti di un’associazione denuncino la presenza di fuoristrada solo sui social. Per contrastare gli eventuali illeciti – conclude il direttore della Riserva – penso sia più importante avvisare
Di Pietro Nicosia per “FocuSicilia” del 12 Marzo 2022
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La Fauna
Gli ambienti che costituiscono l’Oasi del Simeto, ognuno per le proprie caratteristiche vegetazionali, offrono rifugio a una vasta varietà di uccelli, molti dei quali trovano qui le condizioni adatte per la nidificazione. Oltre alle specie stanziali è possibile osservare durante il passo primaverile e autunnale, molte specie migratorie, alcune delle quali si fermano per svernare.
Ogni ambiente ha i suoi frequentatori abituali, così sulla battigia si possono osservare specie diverse di gabbiani come: Il Reale (Larus michahellis), lo Zafferano (Larus fuscus), il Comune (Larus ridibun dus) e il Corallino (Larus melanophalus).
I Limicoli come: il Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos), il Gambecchio (Calidris minuta), la Pantana (Tringa nebularia) e il Corriere grosso (Charadrius hiaticula).
Altri ospiti del litorale sabbioso sono:
la Berta maggiore (Procellaria diomedea), il Piovanello (Calidris ferruginea), l’Avocetta (Recurvirostra avosetta), la Beccaccia di mare (Haemathopus ostralegus), Fraticello (Sterna albifrons), il Mignattino (Chlidonias niger).
L’ambiente costituito dalle dune, per le sue particolari associazioni vegetazionali, è frequentato solo da alcune specie di uccelli, tra queste è facile notare: il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), la Sterna comune (Sterna hirundo), la Monachella (Oenanthe hispanica) e il Trombettiere (Rhodopechys githaginea).
Gli ambienti palustri e fluviali, per la loro tipica vegetazione, ospitano la maggior parte dell’avifauna presente nell’Oasi. Ricordiamo il Germano reale (Anas platyrhynchos), il Mestolone (Anas clypeata), l’Alzavola (Anas crecca), il Codone (Anas acuta), il Fischione (Anas penelope), il Cormorano (Phalacrocorax carbo), la Nitticora (Nycticorax nycticorax), l’Airone bianco maggiore (Egretta alba), la Garzetta (Egretta garzetta), la Canapiglia (Anas strepera), il Moriglione (Aythya ferina), la Moretta (Aythya fuligula), la Pavoncella (Vanellus vanellus), il Piviere dorato (Pluvialis apricaria), il Chiurlo (Numenius arquata) e il Beccapesci (Sterna sandvicensis).
Durante la migrazione primaverile si può osseravare la Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), l’Airone rosso (Ardea purpurea), la Spatola (Platalea leucorodia), il Mignattino (Chlidonias niger), il Falco pescatore (Pandion haliaetus), la Pittima minore (Limosa lapponica) e il Forapaglie Castagnolo (Lusciniola melanopogon).
Durante il periodo estivo la Riserva ospita specie nidificanti a volte rare per la Sicilia come la Moretta tabaccata (Aythya nyroca), che nidifica tra le canne più folte, il Tarabusino (Ixobrycus minutus), e la Nitticora (Nycticorax nycticorax), che predilige ambienti alberati in particolare i salici.
Grazie ad un recente intervento di reintroduzione, dal 2002 nidifica anche il Pollo Sultano (Phorphyrio porphyrio), un rallide dal piumaggio blu iridescente scomparso dalla Sicilia a partire dagli anni cinquanta.
Altre specie nidificanti sono: il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), la Cutrettola capocenerino (Motacilla flava cinereocapilla), la Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), il Pendolino (Remiz pendulinus), la Folaga (Fulica atra), il Fratino (Charadrius alexandrinus), il Martin Pescatore (Alcedo atthis), l’Usignolo di fiume (Cettia cetti) e la comune Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus).
Lo specchio di mare antistante il territorio della Riserva è frequentato dalla Sula (Sula bassana), dallo Svasso maggiore (Podiceps cristatus), dallo Svasso piccolo (Podiceps nigricollis) e dal Tuffetto (Podiceps ruficollis).
Interessante è la presenza costante in inverno del Falco di palude (Circus aeruginosus).
L’Oasi delSimeto oltre ad essere una zona umida di notevole importanza ornitologica è caratterizzata anche dalla presenza di piccoli mammiferi, insetti, rettili e anfibi.
A differenza dell’avifauna, le conoscenze di questi gruppi animali sono ancora oggi del tutto limitate.
Dei piccoli mammiferi il più diffuso è il Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus).
Molto cumuni sono i piccoli roditori come il Topolino delle case (Mus domesticus) e il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus). Sono presenti anche la Donnola (Mustela nivalis) e la Volpe (Vulpes vulpes). Meno diffuso è il Riccio (Erinaceus europaeus).
Alcuni insetti presenti nella riserva hanno una loro peculiare importanza.
Della famiglia degli Ortotteri si ricorda il Cicalone (Brachytrupes megacephalus), dei Coleotteri più importanti sono lo Scaritino (Scarites laevigatus) e lo Scaritone (Scarite buparius). Si può, inoltre, osservare il Pachypus caesus uno scarabeide endemico della Sicilia e la Poliphylla ragusai, un coleottero molto raro.
Dei rettili è nota la presenza del Colubro leopardino, della Natrice dal collare, del Biacco, delle Lucertole siciliane (Podarcis wagleriana e Podarcis sicula), del Ramarro e del Gongilo. Altra presenza particolarmente significativa è quella della Tartaruga di palude, oggi meno diffusa a causa della antropizzazione dei luoghi. Fino a pochi anni fa veniva a depositare le uova sugli arenili della foce del Simeto anche la famosa Tartaruga marina (Caretta caretta).
Infine per quanto riguarda gli anfibi è facile osservare il Rospo comune la Raganella e la Rana esculenta.
La Vegetazione
Nonostante la persistente antropizzazione, il territorio entro cui ricade la Riserva Naturale Oasi del Simeto, è interessato da aspetti di vegetazione naturale di notevole pregio, tra cui taluni relitti del primitivo ecosistema palustre.
Attualmente si possono riconoscere tre differenti tipologie:
1) Vegetazione dunale
Ad una certa distanza dal mare il cordone dunale presenta, oltre alle dune embrionali un irregolare complesso di dune consolidate dalla tipica vegetazione psammofila.
Gli aspetti, a volte poco differenziati, sono costituiti dai tipici elementi floristici di questi singolari ambienti.
La vegetazione pioniera costituita prevalentemente dalla Salsola Erba-cali (Salsola kali), dall’Euforbia delle spiagge (Euphorbia peplis), dal Poligono marittimo (Polygonum maritimum), dalla Nappola italiana (Xanthium italicum), riesce a fissare le prime dune, grazie alla presenza di numerose specie perenni quali la Gramigna delle spiagge (Agropyron junceum), la Violaciocca sinuata (Matthiola sinuata), lo Zigolo delle spiagge (Cyperus kalli) e la Santolina delle spiagge (Otanthus maritimus). Dove è minore il disturbo antropico si osservano rade dune consolidate dallo Sparto pungente (Ammophyla littoralis), che con i suoi densi e grossi cespi frena l’azione eolica sulle sabbie.
2) Vegetazione palustre
I pantani salmastri, spesso separati dal mare da esemplari di Tamerici (Tamarix gallica e africana) che stabilizzano il cordone dunale, si estendono nell’interno. È qui che predominano gli aspetti a Giunco pungente (Juncus acutus) e ad Astro marino (Aster trifolium). Allorchè il suolo si presenta debolmente ricco di sali, periodicamente sommerso, predominano il Giunco marittimo (Juncus maritimus) e il Giunco maggiore (Juncus effusus).
Altrove e in condizioni di forte concentrazione salina nel suolo si ritrovano specie alofile quali la Salicornia radicante (Arthrocnemum perenne), la Salicornia europea (Salicornia europaea), la Salicornia glauca (Arthrocnemum glaucum) oltre alla Gramigna al lungata (Agropyron elongatum), all’Atriplice portulacoide (Atriplex portulacoides), alla Festuca falascona (Festuca arundinacea) e alla Gramigna litoranea (Agropyron pungens).
Nelle zone non soggette a sommersione s’insedia: l’Assenzio arbustivo (Artemisia arborescens), l’Atriplice alimo (Atriplex halimus), la Suaeda fruticosa (Suaeda fruticosa) e la Moricandia comune
(Moricandia arvensis).
3) Vegetazione fluviale
Lungo le rive del Simeto s’insendia una tipica pianta degli ambienti umidi, la Cannuccia di palude (Phragmites australis), che viene sostituita, nei siti a lungo impaludati, dalla Lisca a foglie strette (Typha angustifolia).
Sugli argini, sottoposti a drastici prosciugamenti nel corso dell’estate, domina la Lisca marittima (Bolboschoenus maritimus) che sopporta pure una moderata salinità del suolo.
Le sponde più asciutte del Simeto ospitano lembi di vegetazione arbustiva che costituiscono interessanti popolamenti a Tamerici (Tamarix gallica) e a Salici (Salix alba).
Vaste aree della pre-riserva (zona B) sono interessate da coltivazioni a cereali, a foraggere e agrumi, qui si ritrova la vegetazione infestante le colture con i suoi noti e mutevoli aspetti stagionali.
L’Ambiente Fluviale
Le rive del fiume Simeto ospitano una vegetazione Igrofila in cui domina la Cannuccia d’acqua (Phragmites australis) che costituisce una tipica associazione di questi ambienti spesso a carattere monofitico. I siti sottoposti a prosciugamento nel corso dell’estate sono caratterizzati da, più o meno, estesi Scirpeti,associazioni meno igrofile che sopportano anche una modesta salinità del suolo. Sono purefrequenti, nonostante il notevole disturbo antropico, delle formazioni boschive a Tamerici (Tamarix africana e gallica) a cui spesso si associano interessanti Saliceti. Di notevole interesse la presenza, lungo il medio corso del Simeto, di una entità di Salice endemica (Salix gussonei).
In questo ambiente trovano rifugio molte specie di uccelli nidificanti, in particolare la Moretta tabaccata (Aythya nyroca), il Porciglione (Rallus aquaticus), il Tarabusino (Ixobrychus minutus), l’Airone rosso (Ardea purpurea), la Cannaiola (Acrocephalus scripaceus), l’Usignolo di fiume (Cettia cetti), il Pendolino (Remiz pendulinus) che nidifica nella boscaglia di salice e recentemente, grazie alla sua reintroduzione dopo l’estinzione in Sicilia avventura negli anni cinquanta, nidifica anche il Pollo Sultano (Phorphyrio porphyrio). L’area della foce costituisce inoltre un luogo di sosta per le specie migratorie. In questo ambiente sono osservabili anche altre specie animali, molte delle quali vivono a stretto contatto con l’acqua, come gli Anfibi di cui ricordiamo la Rana verde minore (Rana esculenta), la Raganella (Hyla arborea) e il Rospo comune (Bufo Bufo).
Tra i Rettili è nota la presenza della Testuggine d’acqua (Emys orbicularis), del Gongilo (Chalcides ocellatus), del Biacco (Coluber viridiflavus) e della Biscia dal Collare (Natrix natrix). Dei roditori è possibile notare l’Arvicola terrestre (Arvicola terrestris).
L’Ambiente Palustre
Il cordone dunale separa dal mare alcuni pantani salmastri, che sono spesso protetti da grossi esemplari di Tamerici (Tamarix gallica e africana) in grado di stabilizzare le dune e proteggere le depressioni palustri.
Nella fascia più esterna dei pantani si riconoscono alcuni Giunchi (Juncus acutus e maritimus).
In alcune aree la presenza di isolati esemplari di sclerofille indica situazioni favorevoli alla ricostituzione della vegetazione originaria.
Interesse paesaggistico e scientifico destano talune sparute presenze di Olivastro (Olea europaea var. Oleaster), Lentistico (Pistacia lentiscus) e Fillirea (Phillyrea latifolia).
Interessante la presenza di entità nitrofile e alonitrofile.
In prossimità del Gornalunga e nelle zone vicine alla costa si osservano più o meno salicornieti.
Questi aspetti sono dominati, nel periodo primaverile-estivo, dalla presenza della Salicornia europea (Salicornia europea). Invece nei terreni prevalentemente limosi e argillosi e meno salmastri predominano gli aspetti a graminacee (Agro-pyron elongatum e pungens) Frequente pure un aspetto a macchia bassa con Atriplice alimo (Atriplex halimus).
Particolarmente interessante è l’avifauna osservabile in questo ambiente. Priolo e Ciaccio riportano fra le presenze importanti quella del Fenicottero (Phoenicopterus ruber), della Canapiglia (Anas strepera), della Pavoncella (Vanellus vanellus), del Gufo di palude (Asio flammeus) e del Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus).
Talune segnalazioni riguardano pure la presenza di piccoli mammiferi, rettili e anfibi legati agli ambienti umidi.
L’Ambiente Dunale
È circoscritto dagli aspetti dunali e retrodunali.
Questi ultimi sono in massima parte interessati da rimboschimenti con essenze solo in parte autoctone.
Il vero ambiente dunale, nonostante la presente azione antropica, conserva ancora taluni aspetti divegetazione psammofila, caratterizzata dalla presenza di specie pioniere ed edificanti delle dune (Agropyron junceum, Ammophila
littoralis, Pancratium maritimum, Echinophora spinosa).
Particolare interesse, ai fini degli interventi di ripristino ambientale,hanno i relitti di vegetazione retrodunale che potrebbero evolvere verso la formazione di macchia a Lentisco (Pistacia lentiscus),a Fillirea (Phillyrea angustifolia e latifolia)e a Olivastro (Olea europaea var. oleaster).
Di rilevante importanza la presenza, in passato, di Ginepro coccolone (Juniperus macrocarpa).
Per questa entità è in corso un intervento di reintroduzione.
Questo ambiente è frequentato, inoltre, da una peculiare avifauna tra cui si annovera la Berta maggiore (Procellaria diomedea), il Beccapesci (Sterna paradisea), il Mignattaio (Plegadis falcinellus) e la Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides).
Notevole la presenza dei Gabbiani: Corallino e Corso (Larus melancocephalus e Larus sudcunii).
Un elemento caratteristico della Riserva è dato da alcuni insetti (sia Ortotteri che Coleotteri) che vivono nelle aree dunali, in particolare si ricorda il Cicalone (Brachytrupes megacephalus), lo Scaritino (Scarites laevigatus) e lo Scaritone (Scarites buparius).
La Presenza Umana
Le molteplici attività svolte dall’uomo nell’area protetta, soprattutto quelle a partire dagli anni ‘50, hanno in buona parte trasformato e ridotto l’ambiente naturale originario. Della vasta zona umida retrodunale indicata come Pantano di Catania, principalmente a seguito della rettifica del corso finale del Fiume Simeto, oggi resta ben poco.
Modifiche sono state apportate con la realizzazione di una rete di canali, che originariamente smaltivano acque piovane (Canali Buttaceto, Jungetto, ecc.), e che oggi scaricano anche acque reflue.
Anche i passati interventi di rimboschimento con l’uso di essenze vegetali non tipiche della zona quali
l’Eucalipto, il Pino ecc., hanno modificato l’ambiente naturale originario. Solo di recente è in corso una riconversione con l’uso di specie autoctone.
Ma l’attività dell’uomo che ancora oggi mette in seria difficoltà la salvaguardia e il perseguimento delle finalità istitutive della riserva, risiede nella presenza di centinaia di costruzioni abusive, aggregate in diversi villaggi, realizzati a partire dagli anni ‘70 e situate in parte a ridosso, o addirittura a lambire, la zona di riserva integrale.
I conseguenti impatti negativi sono molteplici: ad esempio basti pensare che, l’assenza di una pianificazione urbanistica e l’uso di criteri tipologici costruttivi non omogenei ha determinato, al di la della conseguente eccessiva pressione antropica nell’area protetta, un eccessivo degrado percettivo. Elevata vulnerabilità degli ambienti sottoposti a tutela con gravi alterazioni, è data dagli eccessivi prelievi idrici che gravano lungo tutto il corso del fiume Simeto.
Giova infine ricordare le attività agricole che, se da un lato in passato hanno trasformato e ridotto aree naturali originarie, dall’altro hanno sicuramente garantito la cura del paesaggio ed evitato l’abbandono dei terreni con conseguenti effetti negativi (incendi, cementificazione, ecc.).
Testi a cura dell'Ufficio Riserve Naturali, illustrazioni di Santo Pappalardo.